“Pars pro toto”. “Totum in parte et per partem”

 

Un concetto che ama utilizzare a questo riguardo è “pars pro toto”. “Non esiste universalità né oggettiva né soggettiva. Vediamo quanto possiamo vedere, però solo tutto ciò che noi possiamo vedere, il nostro totum”. La visione che ho della realtà (totum), la realizzo, al contempo necessariamente e legittimamente, tramite la mia particolare finestra culturale e religiosa (pars). “Deliberatamente noi ci volgiamo al totum, ma fino a quando gli altri non ce ne fanno rendere conto, non siamo coscienti del fatto che in virtù dell’effetto pars pro toto conosciamo il totum solo in parte e per partem. Vediamo tutto attraverso la nostra finestra e allo stesso tempo riflesso in essa” (L’esperienza filosofica dell’India, Assisi 2000).

“Il vero ecumenismo non è la riduzione a un denominatore comune. L’autentica tolleranza non chiede di eliminare i punti di vista inaccettabili. Non è necessario stemperare le proprie convinzioni religiose per poter accettare quelle degli altri. Ogni tradizione reclama il tutto (totum) e lo cerca in modo incondizionato…però vede il totum in parte et per partem nelle sue stesse categorie e dalla sua prospettiva, il che consente di armonizzare le esigenze del pensiero olistico e dell’approccio globale della realtà alle condizioni del pensiero analitico” (La dimora della saggezza, Milano2005).

Raimon Panikkar

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“Scrivere, per me, è vita intellettuale
e anche esperienza spirituale…
mi consente di approfondire il mistero della realtà.”